Informazioni

Abitanti al 01/01/2015: 764

Superficie territoriale: 15,2km2

Altitudine: 224m s.l.m.

IL COMUNE

Bordano sorge tra la piana del Tagliamento e le pendici del Monte San Simeone, mentre la frazione di Interneppo domina dall’alto lo splendido Lago di Cavazzo (o dei Tre Comuni). A contornare il panorama la presenza del monte Naruvint, chiamato anche Brancot, ed il Monte Festa. Il nome del monte San Simeone trae origine dal santo a cui è dedicata la chiesetta sul caratteristico pianoro esteso a sud della cima a quota 1215 metri, con un dislivello dalla sella di Interneppo di mt 900, facilmente percorribili con mezzi motorizzati grazie ad una strada asfaltata lunga 12 km. Salendo sul San Simeone si può godere di uno dei panorami più particolari del Friuli, infatti si domina tutta la pianura friulana, le montagne circostanti come il monte Amariana, il Plauris e tutta la Val Venzonassa con ampi squarci sul Cadore, sui Tauri e sui monti della Slovenia. Nelle giornate particolarmente limpide si può addirittura ammirare il mare. La sua posizione isolata tra il letto del Tagliamento e la depressione del Lago dei Tre Comuni lo rende diverso dalle montagne circostanti, è uno dei monti friulani più conosciuti visto che è visibile da tutta la pianura. Per la sua conformazione simile ad un tronco di piramide con gli spigoli rotondeggianti, viene chiamato anche “Cuel Taront”. Unico problema di questo luogo è la mancanza di sorgenti proprie anche se durante le violenti piogge si possono formare delle cascate, la più nota è la “Pisande dai Fraris” che origina nel versante sud-orientale tra Bordano e Pioverno.

Cenni storici

Bordano fu citato per la prima volta come “Bordanum” in un documento della Chiesa Gradese risalente all’anno Mille. Bordano sorge nei pressi di un antico guado romano che favoriva sulla via Julia Augusta l’attraversamento del fiume Tagliamento. Presso Interneppo passava una strada romana che si distaccava dalla Julia Augusta a Ospedaletto e che permetteva il passaggio per la Carnia quando per ragioni di guerra era impedito il transito attraverso Venzone. La frazione di Interneppo risulta essere molto più antica rispetto al capoluogo, anche se è difficile definire con precisione l’epoca dei primi insediamenti per la mancanza di documenti precisi. Diverse ricerche hanno rinforzato l’ipotesi che sul colle di “Casteóns” ad Interneppo sorgesse un castello medioevale di origini romane, il quale faceva parte del sistema difensivo e di avvistamento assieme con le postazioni di Cesclans e di Cuèl di Alesso, essendo in stretta visione con questi. Il territorio di Bordano e Interneppo appartenne dal 1119 all’Abbazia di Moggio; nel 1420, divenuto possesso di Venezia, fu concesso in feudo ai Colloredo e nel 1506 passò alla Magnifica Comunità di Venzone, di cui condivise le vicende fino al Settecento. Bordano seguì le sorti della zona del Gemonese, dall’amministrazione veneta a quella francese, austriaca e poi italiana. Durante la prima guerra mondiale il territorio si trovò impegnato nelle vicende del forte di Monte Festa, costruito in gran parte dalle popolazioni di Bordano e Interneppo. Nei giorni dell’offensiva austro-ungarica le grotte nel monte Festa e del monte San Simeone servirono da riparo per numerosi soldati italiani fuggiti dalla prigionia nemica grazie anche alla complicità ed all’assistenza fornita dalle stesse popolazioni. Durante la seconda guerra mondiale, nel luglio 1944, il paese di Bordano fu incendiato durante una rappresaglia dei nazifascisti, costringendo la popolazione allo sfollamento forzato, di ciò approfittarono le popolazioni cosacche che si insediarono nel paese ormai abbandonato. Poco più di trent’anni dopo il Comune, già duramente provato dalla piaga dell’emigrazione, venne distrutto dai terremoti del maggio e del settembre 1976 che sconvolsero il Friuli. Fu temporaneamente abbandonato dai suoi abitanti che si spostarono in massa verso le località balneari della regione, in attesa di superare il rigido inverno e di ristabilirsi in paese nei prefabbricati appositamente allestiti. Nel giro di una decina d’anni, la ricostruzione dei due centri è stata sostanzialmente completata. A questo proposito, va ricordato che nel dicembre 2002 Bordano ha ricevuto, assieme ad altri Comuni della zona terremotata, la medaglia d’oro al valore civile per i meriti legati all’opera di ricostruzione e per lo sforzo finalizzato alla rinascita del proprio futuro sociale, economico e produttivo.

Sviluppo turistico

A seguito della pubblicazione del libro di Giuliano Mainardis e Federico Sgobino “Pavees. Farfalle e Insetti del Monte San Simeone”, con il quale i due studiosi hanno catalogato in circa 550 specie le farfalle presenti sul nostro territorio, l’Amministrazione Comunale in carica in quel periodo diede il via ad una serie di attività denominate “progetto Pavees” per la valorizzazione artistico-culturale e naturalistica del territorio. La prima di queste iniziative è stata il concorso pittorico che per 5 anni ha portato artisti di tutto il mondo a decorare i muri esterni di molte abitazioni di Bordano e Interneppo con suggestive pitture aventi per soggetto le farfalle, divenute il simbolo di Bordano “Paese delle Farfalle”. L’idea dei murales nacque nel 1996, dalla tenacia del Sindaco e dalla professionalità di due pittori locali, Jan Franzil e Giuseppe Brombin che con il sostegno ed il finanziamento della Regione e della Provincia avviarono questo progetto che diede un tocco di fantasia all’anonima modernità delle case costruite dopo il terremoto. Gli abitanti misero a disposizione le facciate delle loro abitazioni e, dopo alcune edizioni, Bordano è diventata una galleria d’arte all’aperto dove gli artisti hanno esposto le loro opere, circa 250, e dove “las Pavees” (le farfalle, nella variante locale della lingua friulana) sono le principali protagoniste. Il “Progetto Pavees”, accanto a manifestazioni di carattere culturale molto importanti – quale ad esempio un concorso internazionale di letteratura per l’infanzia – è arrivato al suo apice con l’apertura della “Casa delle Farfalle”, vero e proprio museo vivente di questi insetti. Tre ampie serre climatizzate che coprono 1000 metri quadrati riproducono l’ambiente amazzonico, quello afro-tropicale e quello indo-australiano. La Casa delle Farfalle comprende anche diverse mostre tematiche, un giardino esterno per le farfalle autoctone e un centro didattico con laboratori, aree video e postazioni interattive. Infine, negli ultimi anni, vi è stato un forte impulso alle attività sportive, soprattutto quelle legate al volo libero e agli sport acquatici. Nel primo caso, è protagonista il monte San Simeone con ottime postazioni di decollo per parapendii e deltaplani, e altrettanto comode zone di atterraggio nella piana di Bordano (www.vololiberofriuli.it). Nel secondo caso, la fa da padrone il Lago di Cavazzo con offerte sportive molto interessanti, destinate ad adulti e bambini (www.nautilago.com).